venerdì 17 giugno 2016

SUNSET BOULEVARD - GLENN CLOSE PER NULLA AL TRAMONTO (“DOMENICA” IL SOLE 24ORE – 01-5-2016)






Sull’inserto domenicale del quotidiano economico finanziario la recensione di Michela Daghini, inviata della RSI (Radio Televisione Svizzera), circa il debutto della 69enne attrice americana all’English National Opera in Londra nel musical noir di Andrei Lloyd Webber, offre lo spunto per alcune note in merito alle donne single (per diverse cause) over 60, le ventenni del Secolo trascorso.

> Premesse
1. Si tratta di donne per lo più “invisibili”.
2. Non le si lega in linea generale alla figura stereotipata della “nonna”, pur in presenza di eventuale prole nata in costanza di un rapporto concluso.
3. Molto probabilmente queste figure di donna rappresentano i due punti antitetici della società odierna: da una elevata esposizione al rischio povertà ad uno status socio-economico medio-alto (laureate, ex-docenti, funzionarie di enti pubblici e di società private, professioni intellettuali…). Le donne del secondo cluster stanno diventando sempre più influenti nel tessuto sociale (politica, giustizia, lavoro).
4. Per loro molto probabilmente l’evento fisiologico della menopausa in linea generale non è stato vissuto come una sorta di divaricazione dalla sessualità.
5. Ciò non toglie che difficilmente comunque la donna in parola viene associata dall’opinione pubblica a temi legati alla sessualità. Tendenzialmente ella rappresenta una fetta esigua della percentuale già contenuta, il 18%, di un campione di persone con età media di 76 anni (minima 61 – massima 91) che dichiara di vivere esperienze sessuali genitali e non durante l’anno.

> Percezioni
6. Una certa aliquota di donne in questione raggiunte posizioni equilibrate, si impongono sempre più rispetto agli uomini nei campi della cultura, della politica, del volontariato attivo, nell’associazionismo a 360 gradi. Un appagamento sociale che maschera talvolta forme di solitudine sentimentale e sessuale.
7. Un’altra aliquota di donne singole over 60, pur detenendo le condizioni “favorevoli” di cui al punto sopra (salute compresa), si ripiega su se stessa, in una sorta di spleen baudelairiano incomprensibile dall’esterno.
8. Se le prime cavalcano la vita sempre tese in proiezione del domani, per le seconde è “normale” farsi cavalcare dalle piccole e ripetitive cose della “quotidianità” della vita, rassegnandosi passivamente ad una sorta di disagio esistenziale al motto del “mal comune mezzo gaudio”.
9. Per entrambi le fattispecie, pur su fronti diversi, una ricerca di una dimensione sessuale allo stadio di pre-sessualità potrebbe (il condizionale è d’obbligo) risultare relativamente conciliante, considerate le tre funzioni non genitali della stessa: identificativa, relazionale ed edonistica (Professor Antonio Imbasciati – Università degli Studi di Brescia).

> Modello
10.  Una dimensione pre-sessuale (intesa come attività no-genitale) quale il necking / petting molto probabilmente meriterebbe di essere assunta allora quale modello di una affettività nell’età agée fatta anche di coccole, di carezze, di delicate vellicazioni delle ghiandole mammarie, di baci ripetuti. Di quelle piccole interiorità, profondità che la sensualità intrinseca delle donne in parola rendono inarrivabili per le femmine più giovani. Questioni anagrafiche, contro le quali nulla si può. Un modello in grado di smarcarsi dalla sessualità sempre più confusa con l’esercizio ginnico pornografico all’insegna di prestazionismo muscolare ed estetica. Una connessione emozionale fra persone che gustano i piaceri dell’intimità in modo consapevole, e non obnubilato da una deriva pornografizzata della sessualità a base di fisicità ed acrobazie di altissimo profilo atletico-sportivo.
___
 



Nessun commento:

Posta un commento