venerdì 10 giugno 2016

RENZI RILANCIA SULLE OLIMPIADI A ROMA E COSTRINGE I 5 STELLE A ESPORSI (SOLE24ORE 9-6-2016)




 
La attuale legislazione comunitaria non sembra prevedere distribuzione di fondi strutturali per la realizzazione e/o la ristrutturazione di impiantistica sportiva “pura”, slegata cioè da un contesto ricettivo turistico (es. il green più hotel), né tanto meno di risorse in materia di organizzazione di eventi sportivi che non siano in atto in contemporanea in più Stati membri dell’ Unione Europea. In assenza di tali sussidi da Bruxelles, nei prossimi 20 anni un distretto metropolitano della Unione Europea (fronte occidentale), mediamente indebitato, sarà in grado di ospitare da solo una edizione estiva dei Giochi Olimpici?

Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha decretato come linea guida per l’organizzazione dei Giochi Olimpici il principio che possiamo definire del “quanto basta”, in contrapposizione all’elefantìasi che ha caratterizzato diverse ultime edizioni. Tuttavia la capitale di uno Stato che vive gli eventi in parola come una continua forma “per riscattarsi” agli occhi del Mondo, saprà auto-limitarsi, auto-responsabilizzarsi?

In ultima analisi, quale altro evento urbanistico “rivoluzionario” alternativo ai G.O. in Roma potrebbe comunque catturare l’attenzione planetaria? Ammesso che sia fattibile, concentrarsi in pieno sulla ferrovia metropolitana in costruzione con l’obiettivo che la “Città Eterna”, da alcuni ingressi ad alta concentrazione di CO2 (p.es. Fiumicino) sarà raggiungibile in alternativa solo con mezzi a motore elettrico (tranne quelli legati a servizi di soccorso e di sicurezza) non potrebbe essere un interessante e salutare esempio?

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