martedì 21 giugno 2016

PROFUGHI, UN DRAMMA PER 65 MILIONI – Spinti da conflitti e povertà mai così tanti dalla Seconda Guerra Mondiale (IL SOLE 24ORE 21-6-2016)

                                                                         
Nella ricorrenza della Giornata Mondiale del Rifugiato si è parlato anche di tratta degli esseri umani.

Il Financial Times è il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito ed uno dei più antichi, autorevoli e letti nel Mondo. 
Secondo il Financial Times, che dal Luglio 2015 collabora con “Stop the Traffik”, la tratta di esseri umani è in aumento in molti Paesi e le reti criminali si sono modernizzate ed adeguate ai meccanismi dei nuovi e massicci movimenti verso l’Europa. 
Lo sfruttamento riguarda 21 milioni di persone in tutto il mondo e utilizza più di 500 rotte: 4,5 milioni di queste persone (Nigeria in testa) sono destinate allo sfruttamento sessuale. “Il problema è particolarmente grave in Italia”, scrive il Financial Times, “a causa di una combinazione di vari fattori, quali «la posizione geografica, il potere della criminalità organizzata locale soprattutto nelle regioni più povere dove lo Stato è debole, ed una persistente domanda di prestazioni sessuali”.

Le cifre di questa sorte di colossale malaffare geopolitico globale, causato e sostenuto da un costume di vita, da uno stile di vita ecumenico improntato sul meet & fuck, sono impressionanti.
Al loro ridimensionamento sta lavorando il concorso di una serie di fattori chiamata Storia. Cerchiamo di annotarne qualcuno in ordine sparso:
> l’impoverimento dell’Europa Occidentale e la recessione degli sceiccati eroderanno, anche se in misura minima, la suddetta domanda di meet & fuck;
> ogni Continente sta facendo un suo percorso, sotto i diversi aspetti; anche sociali, sessuali. E così per esempio in Africa come nel Sud-Est asiatico la donna non apparterrà più a qualcuno (moglie, sorella, figlia, madre …) e sarà titolare unica del suo sesso;
> cresceranno come numero e si affineranno come contenutistica iniziative pionieristiche come quella di “zanzu.de”, un sito web governativo germanico di educazione sessuale che, tra le altre cose, fa presente che la sessualità non è soltanto una attività ginnico-atletica, un meet & fuck non riconosciuto comunque dalle autorità sportive, ma anche sperimentazione, esperienza  di intimità.
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