Sul tema esiste una voluminosa
documentazione, in continuo aggiornamento.
Qui a seguire alcune note alla stregua delle
“varie ed eventuali” di un ordine del giorno.
1) Le regioni del mondo molto probabilmente
stanno facendo dei loro percorsi; il 2016 forse è puramente un numero sui
calendari.
2) Nei
circa primi 1500 anni dei 2016 del Mondo la occupazione quotidiana di una
significativa quota della popolazione maschile residente in diverse regioni
dell’attuale Europa aveva a che fare con le armi. Trascorreva le giornate. Per
i motivi più disparati (proteggere una fede e/o diffonderla con usi e
consuetudini a corollario, portare a
casa uno stipendio …).
3) Negli ultimi 72 anni dei 2016 (il dopo
Jalta, Febbraio 1945) quanto sopra vale per le regioni del Medio Oriente.
4) Situazioni similari, motivi similari. Ma
se ad Alessandro di Macedonia la Storia ha assegnato il titolo di Magno, ad Abū
Bakr al-Baghdādī (od al suo sosia), che contava di fare la strada inversa di
Alessandro, illudendosi di poterla percorrere senza aviazione ed armi nucleari
e con i soli pick-up accessoriati di armi (la nuova cavalleria), quale titolo
riserverà la Storia?
5) Molto probabilmente c’è stato anche il
sogno europeo occidentale ad inizio degli anni Ottanta di un Eldorado eterno stanziatosi
definitivamente nel Vecchio Continente, in grado di accogliere tutti in una
sorta di valle dell’Eden. Il risveglio dalla sbornia del “duemila e non più
duemila” è stato drammatico. Addio Eden, addio integrazione. A partire
purtroppo dalle comunità paladine della
ri-distribuzione congrua dei redditi nord-europee (Svezia in testa), con la grande fiducia
nell’auto-responsabilizzazione dell’essere umano che giunge, in nome della
massima espressione di “libertà”, a disapprovare ciò che tu fai (combattere “per la
causa di Allah”), ma a difendere il tuo diritto a farlo. Però, stando ognuno
nel proprio ghetto.
__
Nessun commento:
Posta un commento