domenica 2 ottobre 2016

ZAGREBERENZI, rischio di “transgenderismo costituzionale” televisivo?




Il dibattito televisivo della trascorsa sera di venerdì 30 Settembre sulla riscrittura di oltre 40 articoli della Costituzione della Repubblica Italiana fra Gustavo Zagrebelsky (*) e Matteo Renzi (**) suggerisce un titolo così surreale da renderlo di difficile mutualizzazione dalla stampa, come avviene di regola per gli altri brani de “l’edicola del dialogo”.

D’altronde, a rifletterci bene, il confronto, per altro rimasto in linea generale nei binari dell’ “ascolto te e poi parlo io” (fatto non molto diffuso nei dibattiti televisivi e non solo), potremmo per certi versi definirlo surreale:

Ø Matteo Renzi, pensando di trovarsi di fronte il costituzionalista, si era preparato e si è presentato come giurista;
Ø     Gustavo Zagrebelsky, pensado di trovarsi di fronte il politico, si era preparato e si è presentato come politologo.

Se non fosse che la materia è delicata e ci coglie in un momento storico di lunghissima transizione difficoltosa, parafrasando l’espressione di Papa Francesco nella trasferta caucasica in corso, potremmo parlare di una forma di “transgenderismo costituzionale” sintetizzato nel titolo.

Domandando scusa per la battuta, e premesso

a)  che i contenuti di una scaletta di un dibattito televisivo “in diretta”, per quanto blindati, possono essere diciamo scompaginati dalle reazioni emotive (inconsce) dei partecipanti;
b)  che il numero di articoli modificati oggetto della Riforma in parola è significativo;
c)  che la funzione “pedagogica” della comunicazione forse non riesce ancòra ad ottenere un’attenzione importante da parte delle redazioni,

molto probabilmente  potrebbe essere sperimentata (magari dalla tv pubblica, ove non mancano esempi di trasmissioni “sotto prova”) una struttura portante del programma  impostata in questi termini:
* due voci fuori scena a leggere il testo in vigore e quello futuribile  della norma;
* per ogni norma letta il commento cronometrato (con buon senso) da parte di ciascun esponente  (quello del No e quello del Sì); un commento su quanto letto, con invito al secondo intervento di astenersi dal commento del precedente per concentrarsi sulla norma oggetto della Riforma.
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(*) Gustavo Zagrebelsky è un giurista italiano, giudice costituzionale dal 1995 al 2004 e presidente della Corte costituzionale nel 2004

(**) Matteo Renzi è un politico italiano. È presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana dal 22 febbraio 2014, e segretario del Partito Democratico eletto alle primarie dell'8 dicembre 2013

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