Ogni due anni è tempo di
Olimpiadi, estive od invernali (per il nostro emisfero). Un qualcosa di
ordinario. Come la revisione dell’autovettura.
Ma esistono nella realtà le
Olimpiadi?
Porsi il quesito può suonare
cretino, anzi lo è, eppure la “simbolizzazione”, paradossalmente, alla fine potrebbe
essere per il/la decidente di una candidatura in Europa occidentale la chiave
per approcciare una realtà che supera la realtà, quindi irreale. Esorcizzando la
preoccupazione della fattualità.
Simbolizzazione e preoccupazione
per la fattualità sono compagne di giuoco, quindi di confronto. In quelli
popolari sovente prevale la seconda. Nel 1991 in occasione del referendum per
decidere in merito alla candidatura di Aosta1998. Come nel 2011 in Alta Savoia
contro Annecy2018.
I tragici eventi in occasione
dei Giochi di Monaco di Baviera 1972 hanno il loro peso, tuttavia fa pensare
il fatto che una nazione volenterosa come la Germania (ante e post riunificazione) negli
ultimi 45 anni ha presentato, con insuccesso, solo una timida candidatura estiva
(Berlino 2000). Poco spazio per la “simbolizzazione”.
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* Javier Cercas Mena, nato in Spagna nel
1962, è uno scrittore, un saggista ed un docente di letteratura spagnola
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